Un picnic sotto gli ulivi

“Vedi, ti ho portato in tre ristoranti stellati in una sera sola!” cit Filo.

Proporre a Filippo un evento come quello di una Scamporella mette a dura prova il suo consenso. Abituato a eventi e matrimoni non si lascia influenzare e preferisce non ricadere in certi cliché.

Ma questa volta è stato diverso. L’estate sta finendo e almeno un picnic all’anno non possiamo certo farcelo scappare! Fu infatti una delle nostre prime uscite, un picnic sulla riva di lago Pontini, per il quale avevo preparato qualche manicaretto dentro vasetti di vetro. Poi una gita nelle Marche e un albero abbandonato, hanno fatto sì che un altro picnic venisse improvvisato, durante il quale Filippo realizzò il nostro primo video emozionale.

Tornando a noi, ieri sera al tramonto ci siamo recati presso l’azienda agricola Terre Giunchi, dove un trattore ci ha trasportati fino agli ulivi e il nostro il numero 114. Venimmo forniti di cestino con un aperitivo preparato dallo Chef A.Faccani che comprendeva: due salsicce e due panini; una fetta di formaggio; due vasetti di farro alle verdure e due sandwich. In più, non mangiando io carne, aggiunsero due mini-sandwich con verdure e funghetti. In più avevamo delle bustine con dei tappi con i quali potevamo prendere una bottiglia di vino o birra e un piatto da ogni Chef.

Ma veniamo al dunque: cosa hanno preparato gli Chef?

Il ristorante Magnolia, Cesenatico, aveva preparato un primo piatto “illimitato” che continuavano a cuocere in loco: passatelli ai calamari con cozze e vongole; mentre il piatto al tappo* era una catalana di alici croccanti in pane panko, impiattate su gazpacho, ortaggi.

Decisamente i miei piatti preferiti, tanto che mi sono mangiata anche quello di Filippo, al quale non piacciono le alici. Queste ultime, croccanti come nessuna frittura che abbia assaggiato prima d’oggi, erano pucciate nel gazpacho che esaltava il loro sapore. Non sa cosa si è perso!

*N.D. piatti al tappo: definizione di quei piatti che dovevano essere barattati con un tappo, in plastica o metallo, per il quale ogni chef aveva un colore differente. Il tappo dorato era un bis presso uno chef a piacimento.

Matteo Aloe, del Berberè, ci ha deliziati con una pizza fritta che probabilmente avremmo dovuto consumare in apertura assieme all’aperitivo - a fine pasto ci è rimasta gusto un po’ pesantuccia.

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Mattia Borroni, dal ravennate ristorante Alexander, proponeva sfilacci di manzo speziati, con cipolla fritta adagiata su chutney di pomodoro affumicato. Per me niente carne: il suo volume è stato sostituito da una montagna di cipolla!

Secondo classificato sul mio podio di pasta di zenzero: il ristorante Righi, di San Marino. La proposta dello Chef Fabio Rossi erano infatti quaglie ripiene accompagnate da pannocchie alla brace e salsa BBQ, che ha deliziato il palato della mia dolce metà! Ma al grido disperato di una signorina: “Chef! Io non mangio carne! Posso avere due pannocchie al suo posto?” lo Chef-galantuomo non ha esitato a realizzare sul momento un piatto dedicato, eludendo la mia richiesta di elemosina, raffazzonata. La delizia del gazpacho con una coulisse di melanzana grigliata e burrata innaffiata di olio aromatizzato ha conquistato il mio cuore! Se avessi avuto spazio per utilizzare il tappo del bis, sicuramente lo avrei dedicato a loro.

Dulcis in fundo, l’Osteria Francescana, portavoce della quale erano Davide e Fabio. Arrogantello il ragazzo, non saprei dirvi chi dei due, probabilmente la nomea gli ha gonfiato la coda da pavone, e alla mia richiesta di un bigliettino da visita per la mia collezione, si è indicato la parananza ricamata con spavalda mossa. Spero di aver interpretato male. La proposta carnivora prevedeva pancia di maiale, cotenna soffiata, salsa tartara ed erbe aromatiche. “Ce la vuoi la crosta?” Mmmh, non credo, piuttosto scelgo la selezione vegetariana. Il mio tappo è stato quindi devoluto per un carpaccio di pomodoro con salsa tartara e ravanello. Insomma, premetto che ero davvero piena, ma mai mi permetto di lasciare a metà un piatto. Quindi, stellatissima Francescana, qui altro che Refettorio Ambrosiano. Spero di capitare presto a Modena ed utilizzare il tappo del bis per rifarmi il palato.

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Something about last night...