Brownies al cioccolato

Questa ricetta parla di fiere, in particolare del Sigep 2020, tenutosi alla fiera di Rimini dal 18 al 22 gennaio. Ho realizzato questi brownies al cioccolato con uno dei campioni omaggio che mi ha dato uno stand. Ve ne parlo verso la fine dell’articolo, ma prima vorrei raccontavi di questa tappa annuale!

Per la ricetta scorri in fondo!

Anche quest’anno il Sigep è andato! Un evento entusiasmante che porta professionisti da ogni parte del mondo, visitatori curiosi ed esperti del settore, riempiendo treni - perché si sa, Trenitalia per questi eventi figuriamoci se aumentata le corse dei treni o i vagoni - nei quali stare stipati come mucche, negli atrii, nei corridoi e rischiando di essere schiacciati o di farsi venire un malore. Starete pensando, beh, andate in auto no? Eh, secondo voi la scelta del treno è fortuita? No. Tralasciando il costo del parcheggio alla fiera (18€ da vergognarsi che poi è in mezzo al fango); un anno andai assieme alla mia responsabile e per arrivare al casello autostradale ci impiegammo un’ora. Un’ora di fila nella prima corsia della A14. Pericolosissimo oltretutto. Se però vi trovate in zona riminese, il parcheggio del centro commerciale i Malatesta è perfetto. Da veri str***i, è vero, ma penso che le persone possano avere pietà per qualche giorno. Parcheggiate bene e nelle righe, così vi risparmiate una punizione karmica completa!
Dopo aver superato il tragitto in treno, e grazie al cielo fa praticamente tutte le fermate così si ossigena l’aria, arrivai all’ingresso della fiera.
Alcune aziende non si smentiscono mai, stand bellissimi e ricchissimi, addirittura a due piani, nascondono al loro interno laboratori culinari veri e propri, nei quali preparare i prodotti esposti. Alcuni sono uguali all’anno precedente, ma se non lo sapeste, il progetto per uno stand costa davvero migliaia di euri ed è comprensibile che in questo settore preferiscano spendere budget in ospiti che facciano showcooking. Non meravigliatevi di vedervi passare a fianco un Luca Montersino intento ad andare alla toelette o un Damiano Carrara microfonato e pronto ad illustrare l’utilizzo di un nuovo prodotto che lo ha scelto come rappresentante e sponsor.
Fra i miei stand preferiti quelli del mondo del caffè, per i quali il tratto distintivo deve prevalere a causa del fatto che il caffè oggi viene per lo più considerato una commodity. Chi non beve caffè? E chi lo beve in base a cosa sceglie? Gusto, costo o esperienza?
Caffè Vergnano, del quale utilizzo le cialde, con il suo nero elegante, ha introdotto elementi in legno e tavolini da meeting, i quali rievocano proprio l’essere seduti al bar. È fra i caffè che prediligo, in particolare per l’origine, Torino, alla quale sono particolarmente legata, ma si impegna in progetti sociali che hanno un concept profondo, come il progetto Woman in coffe, con il quale si cerca di raccogliere fondi per realizzare una micro torrefazione ed impiegare donne di paesi meno agevolati di noi. Creare opportunità di lavoro è un aspetto che ammiro molto.
Al secondo posto Lavazza. L’impegno ad avvicinare l’arte all’utilizzo quotidiano del caffè, sviluppando un calendario 2020 con un budget fuori di testa. A realizzare i bellissimi e provocanti scatti è non altro che David Lachapelle, fotografo che come fil rouge nei suoi lavori ha una nota onirica e colori brillanti e intensi.
Felicissima di aver trovato anche Molino Pasini, che l’anno precedente presenziava senza stand, piccolo, giallo e prevalentemente dedicato al business. Presentano la loro linea dedicata alla pasticceria, la “Farina del mio sacco”. Adoro il loro modo di fare comunicazione, packaging e loghi minimal, essenziali. La gamma è ben scandita dalla palette colori, formata da toni tenui.
Non mancano i colossi del gelato. Infatti il Sigep nasce in origine per questo settore, ampliandosi successivamente a bakery, cioccolato, panificazione e caffè. Il locale romagnolo Babbi, il famigerato Pregel e Mac3, prevalentemente B2B ma con distribuzione in tutte le gelaterie che frequentate. Famosissimo di Mac3 è il gusto coockies! Da piccola ne andavo ghiotta, ma sono gusti carichi di aromi artificiali e diciamo che il mio orientamento si è spostato verso qualcosa di più naturale.
Ero al Sigep per lavoro, e diciamo che non sono mancati gli assaggi di brioches e cioccolate calde. Fra le prime, quelle che mi hanno colpito di più sono state vegane. Il mercato del croissant vegano da bar sta raggiungendo davvero ottimi standard qualitativi e sono sono certa che in un paio di anni le proposte saranno davvero ottime. Per le cioccolate, se si parla di cioccolata calda in tazza, la consistenza è all’ordine del giorno. Ho assaggiato sapori buoni, sia nelle bianche, prevalentemente vanigliate, che in quelle fondenti. Il mio cuore appartiene a Callebaut, azienda leader del settore che ha introdotto il rinomato cioccolato Ruby, lanciato l’anno scorso proprio in occasione del Sigep, quello rosa che tutti scambiano per cioccolato al lampone a causa della sua nota acidula. Lo avete mai provato? Si trova ormai ovunque, anche la Kitkat ha proposto la sua versione (un pelo troppo dolce). Ogni anno mi dirigo al loro stand e chiedo gli assaggini di cioccolato, te li danno in un sacchettino come se foste al cinema. Hanno infatti dei distributori con la loro gamma: fondente, al latte, bianco, Ruby e Gold. Quest’ultimo è cioccolato al caramello e la nota si sente subito, si scioglie sulla lingua! Abbiamo avuto la fortuna di assaggiare anche le cioccolate in tazza. Quella realizzata con il Gold, in assoluto la mia preferita"!
Tornando alla mia ricetta, per evitare che le pepite di cioccolato maturassero in frigo, e dopo averne utilizzate una buona parte per farcire lo yogurt per quattro mattine di fila, ho realizzato questi brownies al cioccolato fondente, cosparsi in superficie di una carnevalesca miscela di cioccolato Ruby, cioccolato Gold al caramello, cioccolato bianco, al latte e fondente.

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Ingredienti

150g di burro

150g di cioccolato fondente

110g di zucchero di canna

2 uova

120g di farina di farro 00

1/2 bustina di lievito per dolci

1 cucchiaino di bicarbonato

30g di cacao amaro

30g di gocce di cioccolato fondente

Pepite di cioccolato Callebaut miste per la superficie

Cottura: forno 180° ventilato per 20/25 minuti

Preparazione

1. Sciogli a bagnomaria il burro e i 150g di cioccolato fondente. Lascia intiepidire fino a che non raggiungerà la temperatura ambiente.

2. Monta le uova con lo zucchero fino a che il composto non sarà bello spumoso, poi versa a filo il burro e il cioccolato fondente fusi assieme. È essenziale che sia a temperatura ambiente altrimenti se ancora caldo le uova pastorizzeranno.

3. Unisci il lievito e il bicarbonato alla farina di farro e poi aggiungila a cucchiaiate nell’impasto, continuando a montare a velocità moderata.

4. Infine aggiungi le gocce di cioccolato fondente e versa l’impasto in una teglia rettengolare o quadrata. La mia è di Kitchenaid ed è 20x20cm. Inforna per 20 minuti, dopo di che fai la prova stecchino per verificare se al centro è ancora troppo umida. Sforna e lascia raffreddare completamente.

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