Il Giappone
Che cosa vi aspettereste di leggere da questo articolo sul mio viaggio in Giappone?
Vorrei potervi dare una guida, una lista di posti fantastici dove dormire, dove mangiare, dove spendere poco... invece no. Non questa volta. Sapete, per me un viaggio come un tour del Giappone è un po’ come una maschera per il viso: prima di prenotare l’itinerario dovreste chiedervi (o dovrebbero chiedervi se vi appoggiate ad un’agenzia) come siete, come vi sentite e cosa preferireste fare. Ogni itinerario deve essere adatto al vostro focus culturale, alle vostre esigenze e alle vostre aspettative. Noi per esempio, abbiamo scelto un percorso ludico e culinario. Filo ha selezionato negozi incredibili che vendono videogiochi usati ad un costo irrisorio, ma tenuti benissimo. Uno di questi è Mister Potato, dove le corsie sono strettissime e piene di cose; un altro è Book Off, che vende anche libri (mmmh tutti in giapponese, o quasi), CD, DVD e Blu Ray. Nelle città più grandi potrete trovare anche Book Off Plus, nel quale hanno anche vestiti e… borse! Infatti, mentre Filippo stava ricercando i titoli della sua infanzia, io mi sono imbattuta in una vetrina di borse second hand fra le quali ho trovato la Louis Vuitton Alma che è diventato il mio regalo di Natale. Sì, ho un debole per belle borse di seconda mano! Le salverei tutte dalla clausura di armadi o vetrine! Ma più di me le giapponesi hanno una vera ossessione per le borsette firmate alla Carry Bradshow! Infatti lungo le strade principali di shopping, e non solo, non stupitevi se vedrete boutique che noleggiano Chanel, Prada, Gucci.
Cosa mi ha colpito di più del Giappone?
Il Giappone è un paese che ha creato in me sentimenti contrastanti. Partendo dalle personalità frustrate di coloro che lo abitano, così devoti e prostranti sul posto di lavoro, coreografici oserei dire, da dimostrarsi distratti e astratti quando ricoprono il ruolo del comune cittadino - si, vivono per il ruolo che ricoprono - quindi vi risulterà facile vedere persone addormentate in giro, accovacciate in un angolo o sedute su un gradino di un locale chiuso. Lavorano davvero tanto, non stupitevi nemmeno delle luci accese negli uffici tutta la notte; infatti quando salgono in metro, si lasciano cullare e si addormentano sulla spalla del vicino. I giapponesi hanno una cosa che noi occidentali non abbiamo: possono fondersi con il loro smartphone tenuto in mano a tal punto da non accorgersi della tua presenza a fianco, probabilmente sono impegnati in qualche match di Pokémon go.
Che sentimento positivo riporta quindi questo popolo, questa cultura?
Il cibo.
Così fondamentale da essere mangiato anche in piedi, mai passeggiando per le strade. Non vi capiterà di vedere pedoni con spiedini o panini per strada. Anche davanti alle banchette da street food ti chiederanno di non mangiare camminando.
Passiamo però alle prelibatezze che io e il Fili abbiamo avuto il piacere di degustare e delle quali sentiamo la mancanza, sempre di più, ogni giorno che passa.
YAKITORI
Tipici spiedini di pollo, servite a pezzi. Non è ben chiaro di quali parti siano. Ci sono infatti delle diverse varianti: momo (coscia di pollo), negima (cipolla e pollo), tebasaki (ala di pollo), yotsumi (pollo), nankotsu (cartilagine di pollo), rebā (fegato di pollo) tsukune (polpetta di pollo) torikawa (pelle di pollo) atsuage tōfu (tofu fritto) enoki maki (funghi avvolti in carne di maiale) pīman (pepe verde) asupara bēkon (asparagi avvolti nella pancetta) butabara (pancia del pollo).
DONUT KAWAII
Potevamo noi non fermarci da Mr Dunot che aveva la special edition dei Pokémon?
Matcha soft icecream
Passeggiare per Nakamise Shopping street, il posto giusto per acquistare qualsiasi tipo di souvenire, mangiando un gelato al tea matcha è un momento da vivere, soprattutto durante una bella giornata di sole. Il gelato viene emulsionato sul cono direttamente da una confezione refrigerata applicata su una macchinetta con una leva. Ve lo ricordate il cono dell’Algida Soft al mare? Ecco, tipo lui.
TAIYAKI
Tortine ripiene di a forma di pesce, cotte alla piastra con gli stampi. Il ripieno prevede, oltre alla cioccolata o la crema, i tradizionali fagioli rossi lavorati per diventare una marmellata dolcie, si chiamano anko. Il composto dell’impasto invece è quello che viene utilizzato per i tradizionali waffel o dei pancakes.
DONUT FLORESTA
Tartufando sui social mi sono imbattuta in queste bellissime ciambelline kawaii. Si possono mangiare da Floresta, fuori dal caos della città, si raggiunge con il treno della linea JR. Non sono solo belle, ma sono anche buonissime! Appena arrivati ne prendemmo alcune, ma poco dopo sfornarono altri soggetti e non resistemmo. Ovviamente sono decorate a mano.
RAINBOW CHEESE TOAST
Il quartiere di Harajuku sembrava un paese dei balocchi per una foodie come me, ma appena scesi dal treno capimmo che si trattava di una Candem Town male. Tanti bei negozietti di vestiti e calzini con le volpine, creperie ad ogni angolo preparavano gigantesche crêpes son la qualunque come farcia. Poi lui, il mondo dell’arcobaleno! Zuccheri filati arcobaleno grandi come il mio busto, gelati arcobaleno e questo toast al formaggio. Sicuramente il costo non incentiva l’acquisto: 700 Yen il toast e 900 Yen lo zucchero filato. Ero tentata ad acquistarlo ma poi il mix di aromi che arrivavano dritti al naso mi ha fatto fare retro front.
Cheese and Bread fried stick
Lo street food in Giappone è davvero sorprendente, buonissimo e artigianale. Questo era formaggio impanato con l’aggiunta di cubetti di pane. Va bene che fritto è tutto buono, ma questo era speciale.
Namagashi
Tipico dolcetto giapponese delicato e perfetto in tutte le sue forme, utilizzato durante la cerimonia del tea. i soggetti sono rappresentazioni di fiori o elementi tipici delle stagioni giapponesi. Eravamo a Takayama quando li abbiamo sentiti, faceva freddo e passammo davanti ad una bellissima sala da tea. Ci siamo fermati per degustare una tazza di tea matcha, costosissimo ma l'ambiente era davvero magico. Al centro della stanza c'era anche il tatami con il tavolo da tea tradizionale, ma noi ci siamo seduti nel tavolo normale. Per mangiarlo di hanno dato uno strano cucchiaino di legno, che sembrava più un coltellino. Provammo a sbirciare se le persone - poche - nella stanza lo stavano utilizzando, ma nulla. Abbiamo quindi improvvisato, anche se la sensazione di imbarazzo era tanta.
YAKINIKU
Fettine di carne (bovina o suina) cotte sulla griglia, direttamente al tavolo. Quest'esperienza la abbiamo vissuta a Takayama, durante un'uggiosa serata. Fuori stagione era quasi tutto chiuso, e cercavamo un posticino che ci ispirasse fiducia. Così, attratti dalle tendine bianche e dalla porta in legno chiaro, siamo entrati. Un locale minimal e i camerieri di poche parole. Filo ha preso una selezione di carne ed io un piatto di seafood. Come contorno funghi shiitake. Per filo è stata l'esperienza più bella in assoluto, per me la più disgustosa. Il pesciolino aveva le uova e il sapore era davvero amaro, terribile. In più i gamberoni sapevano di acqua del mare... Non mi aspettavo certo pesce italiano, ma non mi è piaciuto praticamente nulla. C'era anche una capasanta, che nel suo viscidume non sapevo come cuocere, alla fine l'ho piazzata sulla griglia e mandata giù in un boccone solo.
RICE CAKE e DANDO
Eravamo a Shirakawa-go, cittadina nelle alpi giapponesi, protetta dal patrimonio dell’Unesco. Camminavamo fra le risaie e i tetti dorati, quando il mio naso sentì odore di griglietta. Come affacciato alla finestra di una casetta al piano terra, un signore grigliva rice cake e dango, detti anche rice balls, sono ricavati dalla farina di riso e farina di riso glutinoso, infilzati in uno spiedino e cotti alla griglia, con una spennellata di miso souce o soy souce.
Crabstick - KRAB
In Giappone ci sono granchi così grandi da lasciarti stupiti noi occidentali. Così ne realizzano qualsiasi cosa. Ora, dubito altamente che siano spiedini tutti e completamente di granchio, sicuramente ci sarà chissà quale pesce compattato. Erano buoni al gusto, ma lo spiedino non arrivava in fondo quindi si afflosciava. Costavano 300 Yen.
CHRISTMAS MONT BLANC
Tipico dolcetto, in questa foto in versione natalizia. Formato da una base di cialda friabile. Il cuore tradizionalmente è realizzato con purea di castagne e ricoperto di panna.
DORAYAKI
Questi dolcetti tipici giapponese sono composti da due "pancakes" realizzati con un impasto simile al pan di spagna e farciti con la salsa anko, quella di fagioli dolci di color rossastro. Vi sarà sicuramente capitato di vederli nel cartone d'animazione giapponese Doraemon!
Prova i miei Dorayaki! Vai alla ricetta cliccando nel pulsante qui sotto.
MELON PAN AL TEA MATCHA
Pane ricoperto di zucchero dalla forma della nostra tartaruga. È un tipico prodotto dolciario da forno giapponese. Lo si trova anche nei combini, da farcire in camera d'hotel con una vaschetta mono porzione di gelato. Ma se lo trovate per strada è un obbligo fermarsi: è davvero buonissimo! Il pane è dolce e croccante, tagliato a metà con un fresco gelato. Sarà scontata ma prendevo sempre il gelato al tea matcha! Mi piace tantissimo! Costo indicativo sui 450Y.
POLIPO CON UOVO DI QUAGLIA - Tako Tamago
Il mercato di Kyoto è una meta culinaria che spero tutti vediate prima o poi. Percorrere le stradine affollate, con le banchette che affacciano sulla zona pedonale mettendo in mostra prodotti freschi e accostamenti culinari da far impazzire le papille. Questi polipini sono ripieni con un uovo di quaglia. Come facciano a metterglielo dentro senza romperlo ancora non l’ho capito! Hanno un costo che va dai 300 ai 400 Yen in base alla dimensione.
PANINO DOLCE A FORMA DI RICCIO
Subito dopo venni attratta da questi panini dolci a forma di riccio. Davvero adorabili, ma fritti.
TAKOYAKY
Come potevo non condividere una foto dei Takoyaki con me, con la mia faccia felice!
Polpettine di pastella alla piastra a base di polipo. Per realizzarle serve la tipica piastra con semisfere, dentro le quali viene versata la pastella composta da farina, acqua, brodo dashi, zenzero rosso, alghe e pezzetti di polipo. Servite con maionese alga in polvere e fiocchi di tonno essiccati che si chiamano Katsuobushi. sono in assoluto la pietanza che mi mancherà del Giappone, saporiti e morbidi, cremosi al loro interno. Ma perché dico che mi mancheranno quando mi sono comprata la piastra per farli?!
Donburi
Una scodella, ciotola (don) di riso bianco al vapore con sopra uovo strapazzato e pezzi di carne o gamberi, spesso in tempura. Il classico è quello con la cotoletta di maiale, il katsudon. Entrammo nel ristorante perché ci sembrava quello più affidabile a prezzi dignitosi. Eravamo all’isola di Miyajima e c’erano tantissimi turisti, tutti i locali sulle 13.00 si erano riempiti. Ci accomodarono al tavolo con altri due ragazzi, ma non scambiammo nemmeno uno sguardo.
Okonomiyaki
Tipico piatto della regione del Kensai, realizzato con una pastella di farina e acqua, versata sopra al cavolo tritato. Condita a piacere. Viene cotta nella piastra di ferro, sia come streetfood che nei ristoranti. In quest'ultimo caso ci si siede attorno al bancone nel quale viene cotta.
Noi trovammo quasi per caso una recensione su questo ristorante, Hassei, ad Hiroshima. Una piccola porta per un piccolo locale, con pochi tavoli. Li chiamavano i migliori Okonomiyaki del Kensai. Ma non avevamo prenotato e quindi mangiammo in 40 minuti. Ordinammo il primo piatto convinti che fosse quello per il quale avevamo fatto tanta strada - il nostro hotel era lì di fronte - fino a quando il cameriere non ci diede due dritte!